Tiziana Ruffo. L’ospedale di Praia a Mare tornerà a svolgere un ruolo di primo piano nel servizio sanitario dell’alto Tirreno cosentino. I sindaci dei comuni di Tortora e Praia a Mare, Pasquale Lamboglia e Antonio Praticò, esprimono soddisfazione per l’efficiente lavoro del commissario Eugenio Sciabica, che ha attuato il provvedimento che dà esecuzione alla sentenza (n° 2576- 2014) della III Sezione del Consiglio di Stato. “Il presidio di Praia a Mare sarà ricompreso nella rete ospedaliera e configurato in termini di specializzazione e di aree funzionali con tre Uoc, Unità Operative Complesse e Uos, Unità Organizzative di Sede”. Un fatto rilevante per il nosocomio praiese che alla luce del recente provvedimento sarà profondamente trasformato ed arricchito di numerosi reparti specialistici. “La tipologia di presidio individuata prevede, di norma, un Pronto soccorso ed un Obi (Unità di Osservazione Breve Intensiva) con personale dedicato e in numero di unità professionali idoneo con servizi sanitari garantiti legati alle seguenti specialità: medicina, chirurgia, ortopedia, anestesia, laboratorio, emoteca e direzione di presidio, anche al fine di evitare il fenomeno della mobilità verso la regione Basilicata”. Il sindaco di Praia a Mare ieri pomeriggio (20 settembre) affiancato dal sindaco di Tortora, in un’assemblea pubblica e in presenza di tanti primi cittadini del Tirreno cosentino ha annunciato con visibile commozione i contenuti del decreto del commissario Eugenio Sciabica. Contenuti che hanno sorpreso i presenti, perché forse, come ha detto Lamboglia “non ci aspettavamo tanto”. Si dà atto infatti anche alla proposta formulata il 22 agosto scorso dai due sindaci di garantire nella struttura sanitaria l’assistenza degli acuti “golden hour” (In chirurgia d'urgenza, la "golden hour" si riferisce al periodo di tempo che va da pochi minuti a diverse ore dopo una lesione traumatica causata da un incidente, durante il quale vi è la più alta probabilità che un pronto trattamento medico possa evitare la morte) . In vista dellallestimento e dell’organizzazione delle risorse strumentali ed umane necessarie, il direttore generale dell’Asp di Cosenza, Raffaele Mauro, ha elaborato uno schema che costituisce parte integrante del provvedimento. Ne deriva che “i decreti del 2010 e del 2016 vanno modificati in conformità alle disposizioni del presente provvedimento che da oggi è esecutivo, anche ai fini dell’immediato utilizzo della corrispondente dotazione finanziaria occorrente per la cui quantificazione provvederà il Direttore dell’Asp di Cosenza. Intanto, lo stesso Mauro, nei giorni scorsi ha assegnato il Medico del presidio ospedaliero di Paola-Cetraro all’attuale struttura praiese “per assolvere ai compiti propri della qualifica di appartenenza e collaborare all’imminente riapertura del suddetto presidio”. “E’ arrivato il momento fatidico, il giorno che porterà la felicità a tutti i cittadini dell’alto Tirreno cosentino.- Ha dichiarato il sindaco di Tortora, Pasquale Lamboglia – A distanza di cinque anni- possiamo annunciare che la sanità dell’alto Tirreno cosentino avrà finalmente un nuovo ospedale”. Il decreto del commissario Eugenio Sciabica, a cui va dato merito, darà all’alto Tirreno cosentino un importante pezzo del sistema ospedaliero, la cui chiusura aveva causato enormi disagi ai cittadini del’intero territorio”. Si tratta di un documento condiviso con l’Asp- hanno precisato Lamboglia e Praticò- e non un documento calato dall’alto. “Un’ulteriore dimostrazione di quanto si può fare quando due amministrazioni insieme alle altre che ci hanno supportato, si mettono assieme per parlare di territorio e renderlo più appetibile possibile anche per i residenti”. “Gli obiettivi si raggiungono soltanto lavorando con serietà per il territorio e non per il proprio orticello.- Ha incalzato Praticò- È necessario portare alla mente che cos’era l’ospedale di Praia a Mare nel 2010 quando è stato fatto il decreto dello scippo, subito poi definitivamente nel marzo 2012, e paragonarlo ai contenuti dal nuovo documento . Questo darà il giudizio se abbiamo lavorato bene oppure no”.