Anche questa volta ho avuto ragione, manca il preventivo assenso da parte della Diocesi di San Marco - Scalea, per concedere a terzi il terreno avente superficie di 2.500 mq circa, sul quale insiste il canile rifugio, così come da contratto di comodato di Bene Immobile stipulato il 30 Ottobre 2017 tra il comune di Scalea e la Diocesi di San Marco Argentano - Scalea. Il dato della mancanza dell'importante requisito, è emerso ieri in consiglio comunale dalla relazione del sindaco secondo il quale: "Non c'è bisogno dell'assenso in quanto l'associazione che gestisce il canile non lo fa a scopo di lucro". Dal contratto di comodato d'uso si evince invece che: "Il comune non può concedere a terzi il godimento della struttura senza il preventivo assenso della Diocesi". Ma il sindaco come al solito lo ha interpretato a modo suo. Vedremo come la penseranno nelle sedi opportune. Altra situazione non molto chiara è quella riguardante la manifestazione d'interesse del 25 Agosto 2021, dove il comune di Scalea, su indirizzo della Giunta Comunale, ha manifestato la volontà di dare in affidamento per tre anni il canile rifugio. Dalla determina del 18 Maggio 2022, si legge invece che la struttura viene data in affidamento ad una associazione per un periodo massimo di 9 anni, rinnovabile per periodi di anni tre in anni tre, in assenza di contestazioni. Una determina decisamente in contrasto con la manifestazione d'interesse che ne prevedeva solo tre. E poi come si fa a concedere la struttura per nove anni quando il contratto di comodato d'uso scade fra cinque anni. Forse si è già sicuri di un futuro rinnovo del terreno? Ieri ad assistere alla seduta del consiglio comunale, anche il Coordinatore Nazionale del Movimento Sociale Popolare, Carmelo Manco.
EUGENIO ORRICO